Sostituire un camino o una vecchia caldaia con una a biomassa (ossia a pellet o altri combustibili di origine vegetale), o installare un nuovo impianto di riscaldamento di questo tipo, permette di godere della detrazione del 50% o dello sconto immediato in fattura.
Un ritorno alla riscaldamento tradizionale di tante case della Sardegna per assicurarsi un futuro più verde. Il riscaldamento a legna o a pellet è una soluzione valida per ridurre l’emissione di fumi inquinanti, ma l’impianto di riscaldamento deve essere di ultima generazione. Installare un nuovo impianto di riscaldamento di questo tipo non solo fa bene all’ambiente, ma permette anche di beneficiare della detrazione del 50% o dello sconto in fattura. A questa si aggiunge la possibilità di avere il bonus mobili.
Fattore green: emissioni ridotte al minimo
L’agevolazione fiscale non è riservata solamente alla sostituzione di vecchi impianti ma anche alle nuove installazioni. L’utilizzo della legna, del pellet (ottenuto anche con segatura pressata) o del cippato (scaglie di legno tagliate ad hoc per l’alimentazione delle caldaie) comporta infatti in media un’emissione di CO2 di 5-6 volte più bassa in confronto al gas o al gasolio. Quanto alle polveri sottili, nel caso delle caldaie di nuova generazione il livello di emissione è pari a quello della caldaie a gas a condensazione. Gli impianti chiusi e a carica automatica sono quelli con le migliori prestazioni e di conseguenza i meno inquinanti, mentre gli apparecchi aperti e di vecchia concezione sono quelli con impatti negativi, per i quali viene incentivata la sostituzione. Alcune delle stufe più recenti sono dotati anche di dispositivi integrati di abbattimento fumi. In ogni caso è obbligatorio il rispetto del limite di emissioni previsto dal Dl 152/2006 in materia ambientale.
La scelta dell’agevolazione
Quando si valuta l’acquisto di una nuova stufa a pellet si deve tenere in considerazione non solo la migliore resa energetica rispetto ad altri tipi di riscaldamento (elettrico, cherosene, legna, etc) ma anche alla grande gamma di incentivi statali. Esistono infatti, tante forme differenti di incentivi che mirano ad agevolare l’acquisto di una nuovo impianto di riscaldamento a biomassa, garantendo ai cittadini grandi detrazioni fiscali (o direttamente lo sconto in fattura). Esistono diverse detrazioni IRPEF che permettono questa possibilità: in un precedente articolo abbiamo visto quali sono tutte le agevolazioni che incentivano l’acquisto di una nuova stufa a pellet.
A meno che l’installazione della nuova caldaia non sia effettuata nell’ambito del Superbonus 110%, conviene non effettuare la pratica all’Enea per l’ecobonus ma optare direttamente per la detrazione per ristrutturazione. In entrambi i casi, infatti, l’aliquota di agevolazione è pari al 50%, ma se si sceglie la detrazione per ristrutturazione si può godere anche del bonus mobili, dato che gli interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia quali l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili rientrano a pieno titolo nell’ambito delle ristrutturazioni, in quanto installazione di impianti destinati a favorire il risparmio energetico. È inoltre possibile usufruire del bonus mobili anche se si opta per lo sconto in fattura.
Attenzione agli incentivi regionali
Dato che le “vecchie” stufe a legna sono decisamente più inquinanti, diverse regioni prevedono finanziamenti a fondo perduto per chi sostituisce i vecchi impianti. Proprio a settembre è stato lanciato un bando in questo senso dalla regione Emilia Romagna: in Sardegna l’ultimo bando risale al 2017, ma non è da escludersi un nuovo bando sull’onda delle scelte del resto d’Italia.