Quando si valuta l’acquisto di una nuova stufa a pellet si deve tenere in considerazione non solo la migliore resa energetica rispetto ad altri tipi di riscaldamento (elettrico, cherosene, legna, etc) ma anche alla grande gamma di incentivi statali. Esistono infatti, tante tipologie differenti di incentivi che mirano ad agevolare l’acquisto di una nuovo impianto di riscaldamento a biomassa, garantendo ai cittadini corpose detrazioni fiscali (o direttamente lo sconto in fattura).
Esistono diverse detrazioni IRPEF che ammettono questa possibilità: in questo articolo vedremo quali sono tutte le agevolazioni che incentivano l’acquisto di una nuova stufa a pellet.
Bonus Stufa a Pellet 2021: Ecobonus 50% per acquisto e posa
Una delle agevolazioni fiscali che incentivano l’acquisto di un nuovo impianto di riscaldamento è l’Ecobonus tradizionale, quello che concede detrazioni del 50%.
Il bonus concede infatti, tra gli altri interventi, una detrazione pari al 50% (per le unità indipendenti) per l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. Il limite di spesa per l’acquisto e la posa in opera della stufa è pari a 30.000 euro.
È possibile usufruire dell’incentivo nelle tre opzioni fiscali alternative, ovvero:
- In detrazione con la Dichiarazione dei Redditi, recuperando il 50% delle spese sostenute con 10 quote da ripartire in 10 anni;
- Con la cessione del credito;
- Con lo sconto in fattura.
Bonus Ristrutturazioni 50% per acquisto e posa
Per accedere al Bonus Ristrutturazioni è necessario compiere lavori sulla casa che siano considerati di manutenzione straordinaria. Tra i tanti interventi concessi sono inclusi anche quelli che incentivano l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, e dunque anche l’acquisto di impianti a biomassa. Per l’acquisto e la posa in opera della stufa a pellet è ammessa una detrazione del 50%, con una spesa massima pari a 96.000 euro.
Anche in questo caso, è possibile usufruire dell’incentivo nelle tre opzioni fiscali alternative, ovvero:
- In detrazione con la Dichiarazione dei Redditi, recuperando il 50% delle spese sostenute con 10 quote da ripartire in 10 anni;
- Con la cessione del credito;
- Con lo sconto in fattura.
Conto Termico GSE: 65% per sostituzione impianto
Il Conto Termico non è una detrazione ma un vero e proprio incentivo gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Infatti il beneficiario non recupera la parte spettante con la Dichiarazione dei Redditi, e ovviamente neanche con lo sconto in fattura o la cessione del credito. Possono usufruire del Conto Termico GSE sia i soggetti privati che le imprese, con una procedura di incentivazione differente dalle altre tipologie di detrazioe.
I beneficiari potranno fare domanda per richiedere l’incentivo unicamente a lavori conclusi, e quindi dopo l’installazione della stufa a pellet. Se la richiesta viene accettata, riceveranno un bonifico con la cifra spettante direttamente sul proprio conto corrente entro un tempo massimo di 2 mesi:
- In un’unica soluzione per somme fino a 5.000 euro;
- In più rate annuali se l’importo è superiore a 5.000 euro, per un minimo di 2 anni ed un massimo di 5 anni.
Con il Conto Termico è possibile recuperare le somme spese in una percentuale massima del 65% per questo tipo di intervento. È fondamentale sapere infine che l’incentivo del GSE ammette l’acquisto della stufa solo in caso di sostituzione di un impianto preesistente, e non in caso di nuova installazione.
Superbonus 110% per sostituzione impianti
Con il Superbonus 110%, è possibile ottenere un’agevolazione per l’acquisto di impianti a biomassa, tra i quali la stufa a pellet. Anche in questo caso però, è necessaria la sostituzione di un precedente impianto di climatizzazione invernale.
Si tratta di un intervento che rientra tra quelli trainanti, ovvero principali, e che quindi può essere eseguito da solo a patto che comporti un miglioramento delle prestazioni energetiche pari a minimo 2 Classi rispetto a prima. Se in seguito agli interventi l’edificio raggiunge la Classe A, la più elevata, basterà anche un miglioramento di 1 Classe.
Per gli interventi mirati alla sostituzione dell’impianto di climatizzazione esistente con uno più energeticamente efficiente, i massimali di spesa sono pari a:
- 30.000 euro, per gli immobili unifamiliari o unità funzionalmente indipendenti;
- 20.000 euro, da moltiplicare per ogni appartamento, per i condomini che contano fino a 8 unità immobiliari;
- 15.000 euro, da moltiplicare per il numero delle unità, per i condomini composti da più di 8 unità abitative.
Come ormai ben sappiamo, anche il Superbonus consente l’usufrutto in tre modi differenti:
- In detrazione con la Dichiarazione dei Redditi, con recupero in 5 quote per 5 anni (4 anni per le spese sostenute nel 2022);
- Con lo sconto in fattura;
- Con la cessione del credito.